In una nota diffusa dall’ufficio stampa di ANA, acronimo che sta per Associazione Nazionale Alpini, si leggono gli argomenti [sic] portati a sostegno dell’estraneità del Corpo riguardo alle presunte molestie agite su donne e ragazze, e accadute durante l’ultimo raduno, svoltosi domenica 8 maggio a Rimini.
Secondo la ricostruzione fatta da “Non Una di Meno” di Rimini, associazione che si occupa di violenza di genere, i fatti sarebbero questi. “Abbiamo iniziato a raccogliere e condividere le loro testimonianze (delle donne molestate, ndr) e la risposta è stata altissima tanto quanto sconvolgente per il numero e l’intensità delle molestie ricevute. Fischi, cat-calling, minacce e vere e proprie molestie hanno colpito diverse persone colpevoli solo di voler vivere la propria città. Molestie mascherate da goliardia e tradizione che in realtà sono figlie di una cultura patriarcale che vuole donne, persone trans e gender non conforming assoggettate al potere e alla paura, al ricatto e alle minacce in caso di rifiuto”.
L’ANA ha ribattuto a questa dichiarazione scrivendo nel suo comunicato: “Quando si concentrano in una sola località centinaia di migliaia di persone per festeggiare, è quasi fisiologico [sic] che possano verificarsi episodi di maleducazione”, proseguendo poi con l’elencare molte delle attività che gli Alpini svolgono a livello sociale.
Ma questi “episodi di maleducazione” purtroppo non sono una novità. Infatti, sul sito di Radio Onda Rossa è possibile ascoltare una testimonianza audio, da ascoltare assolutamente, nella quale una donna racconta dettagliatamente le molestie subite in occasione del raduno del 2019. Altre dichiarazioni sono inoltre risalenti al 2018, dimostrando quindi che quella di domenica 8 maggio non è stata un’eccazione, bensì la regola.
ANA risponde alle accuse di molestie dichiarando che: “Dopo gli opportuni accertamenti risulta che alle Forze dell’Ordine non sia stata presentata alcuna denuncia”. Ma non è detto che le denunce non vengano depositate tra qualche giorno attraverso Non Una di Meno: bisogna solo attendere.
In questa triste vicenda, laddove le accuse venissero provate, le vittime sarebbero, come al solito, quelle donne che non avrebbero dovuto uscire, visto il testosterone che girava a Rimini domenica 8 maggio. Un po’ come dire: se ti hanno stuprato è perché portavi la minigonna, dovevi startene a casa così non ti sarebbe successo niente.
(10 maggio 2022)
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