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martedì, Aprile 23, 2024

Giovani donne molestate da gruppi di adolescenti scapestrati

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Piazza Duomo, Milano, notte di Capodanno. Due ragazze con soprabiti chiari, strette l’una all’altra, accerchiate da una decina di giovani uomini, che vengono ripresi in video mentre toccano e cercano di infilare le mani sotto i loro vestiti. Successivamente, si vedono le due giovani parlare con un poliziotto, evidentemente turbate e in lacrime.

Ma non è finita qui. Altre due giovani vengono pesantemente molestate. Una riesce a divincolarsi, l’altra si ritroverà con gli abiti strappati da tre uomini, così come riporta l’agenzia Ansa. Anche in questo caso viene richiesto l’intervento della polizia. Nella notte di Capodanno, Milano sarà teatro di per lo meno cinque tentativi di violenza sessuale. Intanto a Napoli una donna di 29 anni denuncia di essere stata drogata e stuprata, sempre tra il 31 dicembre e il 1 gennaio.

La ministra dell’Interno Lamorgese ha chiesto di fare luce, dichiarando come riporta TgCom24, di essere difronte a fatti gravissimi. Cosa sta succendendo?

In mancanza di dati oggettivi è difficile dimostrare che si tratti di aggressioni sessuali premeditate, tuttavia è importante notare che le testimonianze delle vittime vertono su un importante particolare, ossia la presenza del “branco”. L’unione che fa la forza e da la forza al gruppo di soverchiare e agire violenza sessuale verso donne che hanno deciso di passare la notte di Capodanno in piazza, minando il loro sacrosanto diritto di sentirsi libere e protette, tanto più che si trovavano in un luogo pubblico.

Le indagini sono in corso ed è solo grazie ai video girati che si potrà dare un nome ai volti che compaiono e alle mani che toccano e si insinuano sotto gli abiti. Cosa risponderanno stavolta? “Stavo scherzando”, oppure “avevo bevuto troppo e non ricordo”, o anche “ci hanno provocato loro e noi abbiamo reagito”?

E soprattutto, quale importanza ha che gli assalitori siano italiani o nordafricani, come certa politica sta puntualizzando, neanche se invece il nostro Paese fosse popolato da santi? Il reato è stato commesso, le vittime hanno denunciato – cosa non scontata – e mi auguro che la giustizia faccia il suo corso.  E soprattutto, che cose di questo genere non si ripetano più. Magari è solo una debole speranza, ma ci sta, se le leggi verranno applicate. Perché non si può pensare di uscire col burqa per non essere molestate. Non è mai una questione di abiti, ma di mentalità, che sia chiaro.

 

(10 gennaio 2022)

©gaiaitalia.com 2022 – diritti riservati, riproduzione vietata

 





 

 

 

 

 

 



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