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domenica, Giugno 4, 2023

Violenze sulle donne a ripetizione e una triste sfilata di stereotipi patriarcali e maschilisti

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Nelle prime forme di aggregazione umana, durante la preistoria, le donne avevano preso l’abitudine di recarsi al bagno in coppia, perché in questo modo potevano bloccare qualsiasi tentativo di violenza dei maschi, che approfittavano del momento per tentare l’accoppiamento coatto. Neanche millenni di evoluzione sembrano però aver cambiato le cose, visti come si sono svolti i fatti accaduti a una donna torinese, che nel 2019 subì uno stupro in un bagno. “Gli dissi chiaramente: non voglio”, questa la dichiarazione della vittima, rilasciata durante il processo che in primo grado, aveva condannato l’uomo a due anni, due mesi e 20 giorni proprio per l’aggressione.

Sentenza che la sostituto procuratore generale Nicoletta Quaglino ha subito impugnato in Cassazione, sulla base della testimonianza della ragazza: “Gli dissi chiaramente: non voglio”.

Le motivazioni dell’annullamento? Sono presto dette. “La ragazza lo ha indotto a osare non prestando sufficiente resistenza”; aveva “fatto uso smodato di alcool”;  la cerniera dell’abito aveva ceduto “nell’esaltazione del momento perché di bassa qualità”e per finire, la ragazza si era trattenuta in bagno a lungo lasciando la porta semiaperta, “facendo insorgere nell’uomo l’idea che questa fosse l’occasione propizia che la giovane gli stesse offrendo. Occasione che non si fece sfuggire”.

Si sta certamente assistendo a una triste sfilata di stereotipi patriarcali e maschilisti, ma anche alla rivelazione della bassezza di un uomo che ha approfittato di una donna ubriaca e quindi non lucida nelle sue scelte, fatto salvo il rifiuto finale.

Ma si è anche spettatori indignati dell’operato della giustizia, amministrata in maniera maschilista da chi – una donna – dovrebbe conoscere le difficoltà delle altre donne e avere per loro un’alta attenzione.

Forse si sta ispirando alle gesta dei colleghi a stelle e strisce, che stanno riportando gli Stati Uniti a epoche buie e patriarcali? Potrebbe essere: certi virus comportamentali, si sa, viaggiano veloci.

 

(7 luglio 2022)

©gaiaitalia.com 2022 – diritti riservati, riproduzione vietata

 





 

 

 

 



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