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giovedì, Aprile 18, 2024

Per “dirlo in altre parole”, ecco… L’editoriale di Stefania Catallo

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di Stefania Catallo #editoriale

Ho iniziato a occuparmi di violenza di genere nel 2011, ma il mio interesse per questo fenomeno era nato molti anni prima. La mia vita, fino a dieci anni fa, era scandita da ritmi lavorativi classici  – dalle 13 alle 18 orario continuato – in un tran tran ripetitivo e alienante che non mi lasciava spazio per occuparmi di altro. Poi, ad un tratto, la svolta. Non c’è stata una motivazione particolare, bensì un susseguirsi di eventi – gli studi di counseling, le dimissioni dal lavoro, la passione innata per il giornalismo – che mi hanno portata qui,  in questo blog che oggi vede la luce.

Sono Stefania Catallo, e nel 2011 ho fondato il centro antiviolenza “Marie Anne Erize” di Roma. Un centro  nomade: sette anni a Tor Bella Monaca, uno  alla Romanina, uno a Lunghezza.  La spiegazione di queste migrazioni è molto semplice: se si sceglie la strada dell’indipendenza politica se ne pagano le conseguenze, anche in termini logistici. Il centro è una realtà in continua evoluzione, che ha dato vita a una scuola di formazione in violenza di genere, a gruppi, a interventi di ascolto e sostegno mirati e tanto altro. In dieci anni ho assistito a mutamenti profondi nel fenomeno della violenza di genere, sviluppandone una visione critica e a volte fuori dell’ordinario, quasi dissidente, perché per me è necessario andare oltre quello che si vede e si sente, imparando a sviluppare una propria autonomia di giudizio, non condizionata dal teatro politico e istituzionale.

Ed è proprio questa nuova visione che vorrei portare sulle pagine del settimanale che nasce oggi, analizzando il tema dei diritti umani, delle donne, della comunità LGBTQI e delle minoranze in maniera diversa. Praticare il giornalismo mi ha insegnato che non esiste una sola verità ma diversi punti di vista, accettabili o meno, condivisibili o meno, che sono la garanzia dell’indipendenza dell’informazione. Ed è quello che vorrei fare qui. Accompagnarvi a leggere il mondo da un’altra prospettiva, senza la presunzione di insegnarvi nulla o di essere detentrice della verià assoluta.

Per dirlo in altre parole, ecco.

 

(19 settembre 2021)

©gaiaitalia.com 2021 – diritti riservati, riproduzione vietata

 





 

 

 

 



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